Il filo di Sofia

Posts written by perla lunare

view post Posted: 3/8/2023, 18:24 post per i saluti - SEZIONE ANATHAS
Avevo tanta voglia di salutarti e di dirti che sono contenta che sei sul mio forum.
Mi sei caro.
view post Posted: 3/8/2023, 18:14 Audioslave - SEZIONE ANATHAS
Grazie Anathas, molto belli questi video.
view post Posted: 14/7/2023, 16:04 amicizia fra dodi e sissi di perla e sissi - Il filo di Sofia
Andiamo avanti, io farò così, e il :nuovo: lo sapremo dopo.

:spam: :miamo:
view post Posted: 14/7/2023, 08:43 Europa e politiche neoliberiste - Diego Fusaro - POLITICA
oggi è un giorno diverso perchè ti ho nel cuore più di sempre!!!
view post Posted: 30/5/2023, 17:45 Gianni Vattimo, di Anathas - LETTURE - CINEMA - LETTERATURA
un altro è il suo scopo: la liberazione dal dolore.
questo è ciò che Gotama insegna.

GESU PREDICA INVECE L'ACCETTAZIONE DEL DOLORE.
view post Posted: 29/5/2023, 18:56 SIDDHARTA - FILOSOFIE, RELIGIONI E POPOLI


Aforismario

Aforismi, frasi e proverbi sui Fiumi


Raccolta di aforismi, frasi e proverbi sui fiumi. Un fiume è un corso d'acqua di varia lunghezza e di varia portata, che a seconda dei casi può essere anche navigabile.

Come introduzione a questa raccolta di citazioni, riportiamo una riflessione di Anthony Robbins in cui il fiume è considerato metaforicamente come il corso della vita: "Molti vivono quella che io chiamo “la sindrome del Niagara”. Secondo me la vita è come un fiume e la maggior parte degli uomini si lancia in questo fiume senza sapere esattamente dove vuole andare a finire. Così, in breve tempo, si lascia prendere dalla corrente: dagli eventi correnti, dalle paure correnti, dalle sfide correnti. E quando arriva ad una biforcazione del fiume, non riesce a decidere consapevolmente da che parte andare, o qual è la direzione giusta. Si limita ad “andare con la corrente”. Entra a far parte della massa di persone che si lasciano guidare dall'ambiente invece che dai loro valori. Di conseguenza, sente di aver perso il controllo. E resta in questo stato d’incoscienza fino al giorno in cui il fragore dell’acqua la sveglia e si rende conto di stare a un paio di metri dalle cascate del Niagara, in una barca senza remi. A questo punto, esclama: “Accidenti!” Ma ormai è troppo tardi. Finirà per precipitare. A volte il crollo è emozionale. A volte fisico. A volte finanziario".


Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul ruscello, il torrente, il mare, la cascata, i laghi e la riva. [I link sono in fondo alla pagina].

Il fiume sa che esiste il mare anche prima
di raggiungerne le sponde. (Kahlil Gibran)

Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.

Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via, 1999

Molti giovani universitari sono come un fiume in perenne piena. Sono sempre fuori corso.

Giulio Andreotti, Il potere logora... ma è meglio non perderlo, 1990

La fama è come un fiume, che porta a galla le cose leggere e gonfie e manda a fondo quelle pesanti e massicce.

Francis Bacon, Saggi, 1597/1625


Essere come il fiume che scorre / silenzioso nel cuore della notte. / Non temere le tenebre della notte. / se nel cielo ci sono le stelle, rifletterle. / E se i Cieli si coprono di nuvole, / come il fiume, le nuvole sono acqua; / rifletterle anch'esse senza pena / nelle profondità tranquille.
Manoel Bandeira [2]


Nessuno deve credere di essere solo, perché in ciascuno vive il sangue di coloro che l’hanno generato, ed è una cosa che va indietro fino alla notte dei tempi. Così siamo solo la curva di un fiume, che viene da lontano e non si fermerà dopo di noi.

Alessandro Baricco, Questa storia, 2014

Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume.
Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente, 1976


I destini dell'uomo sono come fiumi, alcuni scorrono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare. La meta finale è per tutti la stessa.

Romano Battaglia, Il fiume della vita, 1992

Anche noi come il fiume seguiamo il nostro corso. Piccoli o grandi che siamo, ci dirigiamo verso l'immensità del mare.

Romano Battaglia, Foglie, 2009

Non fare niente contro il tuo nemico: siediti pazientemente sulla riva di un fiume, e un giorno vedrai passare il suo yacht.

Arthur Bloch, Legge di Greggio, in La legge di Murphy per la Sinistra, 2002 [cfr. citazione di Max Greggio].

Guardare il fiume fatto di tempo e di acqua / e ricordare che il tempo è un altro fiume. / Sapere che noi ci perdiamo come il fiume /

e che i volti passano come l’acqua.

Jorge Luis Borges, Arte poetica, in L’artefice, 1960
Ciò che rende la vista di un fiume così riposante è che non ha alcun dubbio di arrivare dove sta andando e che non vuole andare altrove.

Hal Boyle [1]

Si può deviare un fiume dal suo corso, non farlo risalire alla sorgente.

Georges Braque, Quaderni 1917-1947, 1948

Non bruciare i ponti. Sarai sorpreso di quante volte dovrai attraversare lo stesso fiume.

H. Jackson Brown, Jr. [1]


Un ucciso, sepolto sulla sponda di un fiume, aspetta da secoli di veder passare la spoglia del suo assassino.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994 [cfr. proverbio cinese]

L’uomo, come il Carso, deve formare i suoi fiumi sotterranei ed essi devono spuntare alla luce del giorno in modo prodigioso ed inaspettato.

Elias Canetti, La provincia dell'uomo, 1973

Tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero: egli s'immerge senza esitazioni nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita.

Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, 1997

Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c'è un fiume.

Nikita Chruščëv, (in conferenza stampa, 1960)

Osservando il fiume scorrere il maestro disse: "Le cose passano via come quest'acqua, senza sosta, né giorno né notte".
Confucio, Dialoghi, ca. 479/221 a.e.c. (postumo)

Domandate a un fiume: "Ti senti inutile, visto che seguiti a scorrere nella medesima direzione?". Il fiume risponderà: "Io non voglio dimostrare la mia utilità: cerco soltanto di rappresentare un fiume nella sua completezza". Niente che appartiene a questo mondo è inutile agli occhi di Dio.
Paulo Coelho, Il manoscritto ritrovato ad Accra, 2012

L'amicizia possiede le medesime peculiarità dell'acqua di un fiume: può aggirare gli ostacoli, superare le rocce, adattarsi a valli e monti, trasformarsi in un lago per colmare una conca e proseguire il suo cammino. Così come il fiume non dimentica che la sua meta è il mare, l'amicizia non scorda che la sua unica ragion d'essere è dimostrare l'amore verso gli altri.
Paulo Coelho, Il manoscritto ritrovato ad Accra, 2012

Ci si può anche sedere sulla riva del fiume, ma, a causa dell’inquinamento odierno, risulta impossibile distinguere, fra tutte le schifezze, il cadavere del proprio peggior nemico.
Liomax D'Arrigo, Pensierini, 2014

La.vita passa e noi la lasciamo passare come l'acqua del fiume, e solo quando manca ci accorgiamo che manca.
Grazia Deledda, Canne al vento, 1913

Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno a noi.

[The river is within us, the sea is all about us];

Thomas Stearns Eliot [1]

A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove.

Eraclito, Frammenti, VI-V sec. a.e.c.

Acque sempre diverse scorrono per coloro che s’immergono negli stessi fiumi; e anche le anime esalano dalle acque.

Eraclito, ibidem

Nello stesso fiume scendiamo e non scendiamo; siamo e non siamo.

Eraclito, ibidem

Il fiume e il vento portano mille verità all’albero e al monte

Beno Fignon, Mille e un respiro, 2003

Il fiume, accaldato, si tuffa nel mare.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989

Vita e morte sono una cosa sola, così come sono tutt'uno il fiume e il mare.

Kahlil Gibran, Il profeta, 1923

Il fiume sa che esiste il mare anche prima di raggiungerne le sponde.
Kahlil Gibran, Gesù figlio dell'Uomo, 1928

La macina può rompersi, ma il fiume continuerà il suo cammino verso il mare.
Kahlil Gibran, Massime spirituali, 1962 (postumo)

Saggezza orientale: se qualcuno ti odia, non fare niente contro di lui, ma siediti pazientemente sulla riva di un fiume. Un bel giorno vedrai passare il tuo nemico in yacht.
Max Greggio [1]




Un fiume è l'acqua nella sua forma più bella; i fiumi hanno vita, suono movimento in infinite variazioni, i fiumi sono le vene della terra attraverso le quali la linfa vitale ritorna al cuore.

Roderick Haig-Brown [1]

Il vero merito, come un fiume, più è profondo, meno rumore fa.

[True merit, like a river, the deeper it is, the less noise it makes].

Edward Wood, I conte di Halifax [1]

Serenamente contemplava la corrente del fiume; mai un'acqua gli era tanto piaciuta come questa, mai aveva sentito così forti e così belli la voce e il significato dell'acqua che passa. Gli pareva che il fiume avesse qualcosa di speciale, da dirgli, qualcosa ch'egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui.

Hermann Hesse, Siddharta, 1922


Ad ascoltare mi ha insegnato il fiume, e anche tu imparerai da lui. Lui sa tutto, il fiume, tutto si può imparare da lui. Vedi, anche questo tu l’hai già imparato dall'acqua, che è bene discendere, tendere verso il basso, cercare il profondo.

Hermann Hesse, ibidem

Anche questo ho imparato dal fiume: tutto ritorna!

Hermann Hesse, ibidem

Giorni e fiumi sono uguali; entrambi fluiscono verso gli oceani sconosciuti.

[Days and rivers are the same; they both flow to the unknown oceans].

Mehmet Murat Ildan [1]

Le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi nel mare.
François de La Rochefoucauld, Massime, 1678

L'acqua che tocchi dei fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente.

Leonardo da Vinci, Codice Trivulziano, 1487-90

Passata è la tempesta: / odo augelli far festa, e la gallina, / tornata in su la via, / che ripete il suo verso. Ecco il sereno / rompe là da ponente, alla montagna: / sgombrasi la campagna, / e chiaro nella valle il fiume appare.
Giacomo Leopardi, La quiete dopo la tempesta, 1831


Molti placidi fiumi iniziano come una cascata turbolenta, ma nessun fiume precipita schiumeggiando per tutto il suo corso fino al mare.

Michail Lermontov [1]

Le idee, come i grandi fiumi, non hanno mai una sola fonte.

Willy Ley [1]

Anche se siamo su barche diverse [...], condividiamo lo stesso fiume della vita.

Oren Lyons [1]

Alla fine tutte le cose si fondono in una sola, e un fiume l’attraversa. Il fiume fu scavato dal grande fluire del mondo, e scorre tra le rocce dall'inizio dei tempi. Sopra le rocce sostano gocce di pioggia senza tempo. Sotto le rocce sostano le parole, e alcune delle parole sono le loro. Sono tormentato dal fiume

Norman Maclean (Craig Sheffer), in Robert Redford, In mezzo scorre il fiume, 1992

I nostri fiumi sono talmente inquinati che stanno morendo perfino i microbi.
Roberto Marchetti [1]

I fiumi lo sanno: non c'è fretta. Ci arriveremo un giorno.

A. A. Milne [1]

Chissà perché la natura ha fatto sì che tutti i grandi fiumi attraversino delle grandi città.
Henri Monnier [1]

Io andavo lungo il sentiero, tu venivi, / il mio amore cadde tra le tue braccia, / il tuo amore tremò nelle mie. / Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle / e per raccoglierle la tua vita si fece fiume.
Pablo Neruda, La tua vita si fece fiume, Poesie, XX sec.

Nessuno può gettare sopra il fiume della vita il ponte sul quale tu devi passare, nessun altro che tu.

Friedrich Nietzsche, Schopenhauer come educatore, 1874
Quando attraversi a nuoto un fiume reale, imprevedibile e infido, se riesci a raggiungere l'altra sponda sei una persona diversa rispetto a quella che è entrata in acqua.

Joyce Carol Oates, Occhi di Tempesta, 2003

I fiumi sono sentieri che avanzano e che conducono dove dove si vuole andare.

[Les rivières sont des chemins qui marchent, et qui portent où l'on veut aller].

Blaise Pascal, Pensieri, 1670 (postumo)

Il tempo è come un fiume: non risale mai alla sorgente.

Antoine Rivarol, Massime, pensieri e paradossi, 1852 (postumo)
Letteratura italiana. Potrebbe rimanere, di secoli di noia, un verso: il più bello, il più inutile, il più melanconico, il più perfetto che sia mai stato scritto: E chiaro nella valle il fiume appare.
Umberto Saba, Scorciatoie e raccontini, 1946 [cfr. citazione di Giacomo Leopardi].

Spero con tutta l'anima che quando morirò qualcuno avrà tanto buonsenso da scaraventarmi nel fiume o qualcosa del genere. Qualunque cosa, piuttosto che ficcarmi in un dannato cimitero.

Jerome David Salinger, Il giovane Holden, 1951

Ci sono casi in cui bisogna imbrigliare le proprie forze: non è sempre lecito mutare il corso del vento, né deviare il letto dei fiumi.

Nantas Salvalaggio, Malpaga, 1972

È vero saggio chi, nella sua vecchiezza, sa risalire il fiume e guardare le ninfee, senza pungersi alle spine dei desideri rimasti sulle rive.

Nino Salvaneschi, Breviario della felicità, 1949

I fiumi, come gli uomini, solo in prossimità della fine vengono a sapere perché sono nati.

José Saramago, Viaggio in Portogallo, 1981


La malinconia dei fiumi d'America è che sono così grandi che non possono avere ponti.
Ramón Gómez de la Serna, Greguerías, 1917/60

I fiumi mi han sempre attirato. Il fascino è forse in quel loro continuo passare rimanendo immutati, in quell'andarsene restando, in quel loro essere una sorta di rappresentazione fisica della storia, che è, in quanto passa. I fiumi sono la Storia.

Tiziano Terzani, Buonanotte, signor Lenin, 1992

Il fiume più copioso non può aggiungere una goccia d'acqua a un vaso già pieno.

Lev Tolstoj, Il regno di Dio è in voi, 1893

Gli uomini sono come i fiumi: l'acqua è in tutti uguale e ovunque la stessa, ma ogni fiume è ora stretto, ora rapido, ora ampio, ora tranquillo, ora limpido, ora freddo, ora torbido, ora tiepido. Così anche gli uomini. Ogni uomo reca in sé, in germe, tutte le qualità umane, e talvolta ne manifesta alcune, talvolta altre, e spesso non è affatto simile a sé, pur restando sempre unico e sempre sé stesso.

Lev Tolstoj [1]

I fiumi scorrono ma presto si prosciugano / Abbiamo bisogno di nuovi sogni stanotte.

U2, In God's Country, in The Joshua Tree, 1987


Piegati, o giunco, e lascia che passi la piena del fiume.
Amadeus Voldben (Amedeo Rotondi), Pensieri per una vita serena, 2008 (postumo)

C'è una sottile differenza tra la pesca e il rimanersene in riva al fiume con un'aria da imbecilli.
Steven Wright [1]


Il fiume è misterioso e nasconde sempre qualcosa di così pauroso da dare i brividi. Anche se nelle giornate serene scorreva con un mormorio tranquillo e il sole, brillando sulla riva, faceva risplendere il verde delle piante, chissà perché avevo la sensazione che fosse legato a qualcosa di nero, profondo e spaventoso.

Banana Yoshimoto, La luce che c'è dentro le persone, 2011

Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno: raggiunta la loro meta, i fiumi riprendono la loro marcia.

Ecclesiaste, Antico Testamento, sec. IV-III a.e.c.

Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla perseveranza.

Anonimo (attribuito a Buddha)

Sia il tuo amore come la pioggerella, che è fine e leggera ma può straripare i fiumi.
Anonimo

Siedi lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi
vedrai passare il cadavere del tuo nemico. (Proverbio cinese)


Proverbi sul Fiume


•Al mare arriva tanto il fiume che il ruscello.
•Chi ha prudenza nel fiume, non affogherà nel mare.
•Chi si fa beffe di un esil rivoletto, dev'essere un gran fiume.
•Chi vuol fermare il fiume chiuda la fonte.
•Da fiume muto passa lontano.
•Fiume che canta passa sicuro.
•Fiume furioso tosto rischiara.
•Fiume pacifico ha le sponde fiorite.
•Grandi fiumi, grandi signori, grandi vie sono cattivi vicini.
•Guardati da fiume che non canta, da uomo che non parla e da cane che non abbaia.
•I fiumi lenti son profondi.
•Il fiume che si divide in molti rami si secca.
•Il fiume dov'è profondo è silenzioso.
•Il fiume infuria dove si stringe.
•Il fiume non ingrossa d’acqua chiara.
•Il fiume per giungere al mare fa parecchie giravolte.
•L’acqua cheta rovina i ponti.
•Molti ruscelli fanno un gran fiume.
•Non basta andare al fiume con la volontà di pigliar pesci, bisogna andarvi con la rete e con l'amo.
•Quattro cose son cattivi vicini: fiume, incudine, forno e mulino.
•Seguendo i ruscelli s’arriva ai fiumi e seguendo i fiumi s’arriva al mare.
•Tutti fiumi vanno al mare.
•Vicino al fiume non comprare né casa né vigna.

Proverbi africani

•Dio è come il fiume; non gli si porta rancore.
•È più facile deviare il corso di un fiume che cambiare il comportamento di un cattivo soggetto.
•Il fiume fa dei meandri perché nessuno gli mostra la strada.
•Il fiume ha voluto fare di testa sua e si è smarrito.
•Il fiume non procede diritto perché è solo.
•Il fiume si ingrossa grazie ai piccoli ruscelli.
•L'acqua del fiume scorre sempre verso il basso.
•La sorgente del fiume non cambia, ma il cuore dell'uomo sì.

Proverbi cinesi


•È più facile deviare il corso di un fiume o spianare una montagna che cambiare l'animo di un uomo.
•I fiumi scorrono verso il mare, e il mare non è mai colmo. Così il cuore dell'uomo.
•Se nel fiume non ci sono più pesci, il prezzo dei gamberi cresce.
•Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico.


Non insultare mai un alligatore prima di aver attraversato il fiume.

[Never insult an alligator until after you have crossed the river].

Proverbio haitiano (attribuito a Cordell Hull)
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view post Posted: 29/5/2023, 18:46 Amami come sei, di Romano - Poesie d'autore
CITAZIONE (Romano III @ 27/9/2014, 07:34) 

Se aspetti di essere un angelo
per abbandonarti all'amore,
non amerai mai.
Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù,
se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più,
non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei.



Gesù parla a un'anima.

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Da rileggere!!!!!
view post Posted: 29/5/2023, 18:44 poesia di August von Platen-Hallermünde - Poesie d'autore
CITAZIONE (Romano III @ 7/2/2015, 08:21) 
Tu sei la stella che nuota nell'azzurro,
sicura di sé, per l'immensità,
tu sei il loto che nuota nell'oceano,
dove lo bagnano le onde,
tu sei la lacrima che nuota nell'occhio,
sola, sotto ciglia contratte dal dolore;
tu sei la piuma di un usignolo
che nuota nell'aria tiepida;
tu sei il petalo di rosa che nel calice,
offerto da belle donne, nuota.

August von Platen-Hallermünde

La bellezza è nelle parole delle anime gentili, grazie carissimo Romano!
view post Posted: 29/5/2023, 18:37 L'Elfo della rosa. H. C. Andersen, di sole - MITI - LEGGENDE - FAVOLE
Le favole ci vogliono raccontare come siamo, ponendoci in un mondo fantastico, così da farci sentire "veri" in modo più gradevole che nella realtà.
view post Posted: 29/5/2023, 18:19 La fiaba di Aladino, di sole - MITI - LEGGENDE - FAVOLE
Caduto dall'asino.
Fiabe inglesi e anglosassoni. Le fiabe e favole per bambini.
Caduto dall'asino
(una favola inglese, Inghilterra)
Un giorno un brav'uomo se ne andava in groppa al suo asinello e, passando accanto a un giardino, vide un ramo che attraverso la cancellata si spenzolava sul sentiero, ed era carico di magnifiche pere. Vederle e averne voglia fu la stessa cosa. Alzandosi un po' sulla sella, l'uomo afferrò il ramo con una mano, e con l'altra afferrò la pera più bella. Ma non fece in tempo a coglierla, perché l'asino, ombroso, chissà di che cosa si spaventò e scappò via al galoppo. Per non cascare, l'uomo dovette afferrarsi con tutte e due le mani al ramo.

Mentre se ne stava appeso a quel modo, sgambettando, accorse il giardiniere e gli gridò: - Ehi, tu, che cosa fai sul mio albero?
- Amico mio, non mi crederai: sono caduto dall'asino!
Il giardiniere non volle credere che si potesse cadere all'insù. Prese un bastone e gliene diede ne tante ne poche.
State attenti anche voi: c'è modo e modo di cadere dall'asino.

(Fiaba inglese)
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La fiaba di Aladino.
Fiabe arabe e asiatiche.
Aladino
(un racconto arabo)
Aladino
Aladino era un ragazzo che abitava in una città della lontana Arabia, e che non aveva una gran voglia di lavorare.
Anzi, non ne aveva nessunissima voglia. Inutilmente suo padre, che faceva il sarto, lo rimproverava, lo incitava a cercarsi un’occupazione:
"Diventerai uomo e ti dispiacerà d’aver perduto tanto tempo. Agli oziosi vengono brutte idee per la testa".
"Sarà quel che sarà", rispondeva Aladino.
Morto il padre, il ragazzo continuò a bighellonare da mattina a sera. E un giorno, mentre stava giocando, come al solito, con alcuni amici, gli si avvicinò un forestiero.

"Sei tu il figlio del sarto?", gli domandò costui.
"Sì", rispose Aladino, "ma mio padre è morto da qualche anno".
Il forestiero si mise a piangere: "Povero fratello mio. Ero venuto qui dall’Africa, dove vivo, per riabbracciarlo. Oh, che disgrazia!".
"Voi dunque sareste mio zio?", si stupì Aladino. "Non assomigliate a mio padre nemmeno un po’. Comunque venite, vi porto da mia madre".
Nemmeno la donna aveva mai saputo dell’esistenza di quello zio, che tuttavia le piacque perché assicurava di volersi prendere cura di Aladino, che lo avrebbe indotto a lavorare, e l’avrebbe fatto diventare ricco.
"Verrai con me. Ti porterò in un posto che sarà la tua fortuna", disse. E, preso per mano Aladino, che in realtà avrebbe preferito restarsene a casa, lo costrinse a seguirlo.
Camminarono per alcune settimane finché, giunti in una radura, il forestiero rivelò ad Aladino chi egli fosse in realtà.
"Non sono tuo zio, ma un mago. Ho deciso di renderti ricco, anzi ricchissimo. Lo vedi questo macigno? È pesante, ma tu dovrai spostarlo. Lì sotto c’è una caverna piena di diamanti. Ci entrerai e quell’immenso tesoro sarà tuo".
Aladino era molto diffidente. E aveva ragione. Lui non lo sapeva, ma quello era un mago cattivissimo.
Attraverso terrificanti sortilegi aveva scoperto dov’era nascosto il più fantasmagorico tesoro del mondo, che contava, tra le tante meraviglie, una piccola lampada dagli straordinari poteri. Ma aveva anche scoperto che c’era una pietra a chiudere l’antro in cui quel tesoro era custodito, e che a sollevarla poteva essere una sola persona: quel fanciullo di nome Aladino.
Così, intendeva servirsi di lui.

Per vincere la diffidenza di Aladino, perciò, il mago non esitò a consegnargli un anello.
"Mettilo al dito, non togliertelo mai. È un anello magico: ti sarà d’aiuto in tante occasioni. In cambio, tu per me dovrai fare una cosa: portarmi la piccola lampada che troverai in fondo alla caverna".
Incuriosito, Aladino a quel punto decise di spostare il macigno.
Sotto c’era una scala che scendeva, profondissima, e il ragazzo la discese. Si trovò così in una grandissima caverna, con degli alberi meravigliosi dai cui rami pendevano, invece dei frutti, grappoli di brillanti, e ce n’erano da riempire cento sacchi, a raccoglierli.

Aladino non sapeva che cosa fossero i brillanti, però il loro luccichio gli piacque. Così ne colse alcune manate e se ne riempì le tasche.
Vide anche la lampada. La prese, e cominciò a risalire verso l’imboccatura della caverna, dove il mago lo attendeva sempre più impaziente.
"Dammi la lampada, presto", gli ordinò il mago.
Era sua intenzione, non appena ottenuto ciò che gli stava a cuore, far ricadere il ragazzo nel baratro per lasciarvelo morire.
"No, prima voglio uscire", s’insospettì Aladino.
"Prima la lampada!".
"No. Prima mi tiri fuori!".
A questo punto il mago, arrabbiatissimo, disse una formula magica e l’imboccatura del sotterraneo si richiuse sul povero Aladino che, disperato, piangeva a dirotto. E mentre piangeva, passava inavvertitamente le dita sull’anello, strofinandolo.
Sappiamo già che l’anello era magico. Sollecitato a quel modo, esso rivelò subito i suoi poteri. Infatti, in una luce abbagliante, davanti ad Aladino apparve un genio.
"Comanda cosa vuoi", disse il genio ad Aladino inchinandosi, "e io ti accontenterò".
"Riportami subito a casa", fu la richiesta.
In men che non si dica, il ragazzo si ritrovò dalla madre, le mostrò le pietre preziose e la lampada che aveva con sé.
La donna trasalì, comprendendo la straordinarietà di quanto vedeva.
Nervosamente si mise a pulire la lampada che, essendo magica, era la casa di un genio ancor più potente di quello dell’anello.
Richiamato da quel gesto, il nuovo genio subito le comparve davanti.
"Sono al tuo servizio", s’inchinò. "Ordina e io ti esaudirò".

Fino ad allora, nella povera casa di Aladino si era sofferta la fame, perciò ella chiese una tavola imbandita con gustose vivande e buon vino.
Immediatamente la tavola fu apparecchiata: una tavola principesca, che ritornò tutti i giorni, due volte al giorno.
Sostenuto dalla buona sorte, Aladino smise di oziare, lavorò, si dette buon nome. La gente giunse persino a lodarlo, a riverirlo.
Un giorno Aladino intravide, non visto, la bellissima figlia del re che usciva a passeggio. Non visto, in quanto se ne stava nascosto perché, quando la principessa usciva in pubblico, tutti dovevano rinchiudersi in casa e non ardire di alzare gli occhi su di lei, pena la morte.
Ma la curiosità aveva indotto il giovane a dare una sbirciatina. E subito se ne innamorò.
"Madre, voglio sposare la principessa".
"Oh, povero figlio mio. Sei impazzito?", trepidò la donna.
"Mai stato più in senno, madre. Ecco qui una ciotola di brillanti. Vai in udienza dal re, che ti riceverà. E tu, offrendogli un dono così strabiliante, gli dirai che glielo mando io, e che voglio sposarne la figlia".
Tremando di paura per l’ardire, la madre di Aladino si recò dal re, e fece ciò che le aveva detto il figlio.
Visto l’inestimabile tesoro recatogli in dono, il re si rallegrò. Se regalava simili ricchezze al suo re, quel giovane ben poteva essere lo sposo della principessa.
Per celebrare degnamente le nozze, Aladino strofinò la lampada e chiese al genio di costruirgli un palazzo più bello di quello del re.

E subito, ecco sorgere dal nulla la nuova, meravigliosa dimora di Aladino e della sua sposa.
Tutto, dunque, sembrava procedere per il meglio. E non ci sarebbero state complicazioni di sorta nella vita dei due, se non fosse accaduto che il mago che aveva cercato d’ingannare Aladino, rimpiangendo continuamente la lampada perduta, non avesse insistito nei suoi esperimenti per sapere che cosa ne fosse stato del ragazzo, se egli fosse morto davvero nel profondo della caverna.
Seppe così che non solo Aladino era vivo, ma possedeva, oltre all’anello, anche la lampada magica. Perciò, pieno di stizza, ripartì alla volta dell’Arabia.
Quando vide lo splendido palazzo di Aladino, una rabbiosa invidia prese a tormentarlo. Non volendosi arrendere alla fortuna dell’altro, si travestì da mercante, attese che Aladino accompagnasse il re in un viaggio nei reami vicini, si fece ricevere dalla principessa e, un po’ con parole sdolcinate, un po’ per magia, la trasse in inganno.
Le fece credere cioè che la lampada custodita dal suo sposo era vecchia e non valeva nulla: gliela avrebbe cambiata con una bella lampada nuova.

La principessa, ignara di tutto, accettò.
Avuta fra le mani, finalmente, la lampada magica, il mago ordinò al genio di trasportare il palazzo di Aladino, con tutti i suoi abitanti, in Africa. E il genio non poté far altro che ubbidire.
Non appena tornato dal viaggio, non vedendo più né il palazzo né la principessa, Aladino comprese ciò che era accaduto.
Ma non si perse d’animo. Strofinò l’anello che aveva ricevuto tanto tempo prima dal mago e che sempre portava al dito.
Rapido apparve il primo genio, quello che lo aveva salvato dalla caverna dove il mago lo aveva rinchiuso.
"Riportami subito qui mia moglie e il mio palazzo, ovunque essi siano", gli ordinò Aladino.
Gli rispose il genio: "Ogni tuo desiderio per me è un ordine, padrone. Ma questo non posso esaudirlo. Perché l’incantesimo è stato compiuto dal genio della lampada, che è molto più potente di me".
"E allora portami dalla principessa", disse Aladino.
In men che non si dica, era già in Africa, nel suo palazzo, al fianco della sua sposa, disperata, in lacrime, perché temeva di dover dire addio per sempre ad Aladino, al padre, al suo Paese.
La felicità dei due, quando si riabbracciarono, è facile da immaginare.
"E adesso", disse Aladino alla principessa, dopo averle confidato la sua lunga avventura con il mago, "ci riprendiamo la lampada".
"Ma come?", rispose lei, dubbiosa.
"È facile. Inviti a cena il mago, che essendo un grande vanitoso, si lascerà conquistare dai tuoi complimenti. E tu gliene farai tanti..."
"Io, Aladino, fargli dei complimenti?".
"Sì, mia diletta. E lo farai bere tanto. Anzi, per essere più sicuri, metterai del sonnifero nella sua coppa di vino".
"Ho capito", sorrise la principessa.
Tutto avvenne secondo il previsto. Non appena il mago si addormentò, Aladino, che fino ad allora s’era tenuto nascosto, venne fuori, tolse la lampada dalle mani del mago e la strofinò. Ed ecco apparire il genio.
"Tu, genio", comandò Aladino, "porta questo mago dove nessuno lo possa mai più trovare. E riporta questo palazzo, con tutto ciò che contiene, in Arabia".
Così avvenne.
E in Persia, Aladino e la principessa vissero felici, a lungo.
Potrebbe darsi che, a cercarli proprio bene, magari con l’aiuto di qualche genio, si riesca ancora oggi a trovarli là.

(Fiaba Araba)
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